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lunedì 26 agosto 2013

Il «boom» degli abbandoni anche a causa di crisi e divorzi

L'intervento della presidente di Enpa Brescia sull'argomento in oggetto pubblicato su Bresciaoggi.it



Quando si perde il lavoro anche Fido ne fa le spese. Ma anche quando la coppia scoppia, o quando si fanno nuove scelte di vita. Complice la crisi, un cane non è più «per sempre», e la trafila per farlo riadottare affidandolo a un altro padrone è sempre più frequente. Lo conferma Sara Pepi, rappresentente dell'Enpa di Brescia, l'Ente nazionale protezione animali: «I casi più frequenti che portano al ri-affido dell'animale sono la disoccupazione, il cambio di lavoro o di casa – spiega -. È diffuso, ad esempio, il caso di persone che perdono il lavoro e sono costrette a tornare in famiglia, dove non possono tenere il cane, ma ci sono anche coppie che si separano o divorziano, e in questo caso o scatta la ricerca di un nuovo padrone per l'animale, oppure nell'ipotesi peggiore il cane stesso diventa motivo del contendere fra i partner, scatenando ulteriori liti». Spesso alla base del ri-affido dell'animale ci può essere semplicemente una scelta fatta troppo a cuor leggero: mai acquistare un cane per regalarlo a qualcuno senza averci pensato bene. «L'animale è un essere vivente, non un oggetto: bisogna prendersene cura, richiede impegno, tempo e dedizione – chiarisce Pepi -. Per questo il nostro consiglio è di evitare regali a sorpresa di animali, a meno che non siano doni “intrafamiliari”, di genitori a figli o viceversa, in cui si conosce bene la situazione e le attitudini del destinatario». Fondamentale, in tutti i casi in cui si accarezza l'idea di accogliere un animale in casa – soprattutto un cane – è ponderare bene la scelta, «e soprattutto valutare a sufficienza e con molta attenzione cosa significa adottare un animale», suggerisce la rappresentante Enpa. UN ALTRO FENOMENO che sta emergendo con la crisi sono le richieste economiche che vengono fatte all'Enpa: persone che hanno problemi a pagare il veterinario per il proprio cane, o che devono andare incontro a interventi costosi per il quattrozampe, ma non sanno dove recuperare i soldi, anche perché non c'è una “mutua” per gli animali e le tariffe del veterinario vanno pagate per intero. RIGUARDO INVECE AI maltrattamenti degli animali, contro cui storicamente l'Enpa combatte, ogni anno l'Ente protezione animali di Brescia riceve circa 400 segnalazioni, intervenendo per effettuare verifiche con i propri volontari e le guardie zoofile. «Spesso si tratta di casi di mala gestione del cane, costretto ad esempio in box troppo piccoli, oppure trascurato, poco seguito o compromesso da un'alimentazione precaria», riferisce Pepi. Intanto a livello nazionale la Lav-Lega anti vivisezione ha lanciato una petizione per una nuova proposta di legge che migliori il rapporto con gli animali e ne contrasti l'abbandono: per prevenire e reprimere maltrattamenti e abbandoni la petizione prevede il divieto di detenzione di animali per chi ha riportato una condanna per reati contro di loro. Le due associazioni chiedono fra le altre cose anche l'istituzione di un 118 unico a livello nazionale per il pronto soccorso veterinario e incentivi alla sterilizzazione di cani e gatti. LI. CE.

Fonte: http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/549121_il_boom_a_causa_di_crisi_e_divorzi/